La sindrome delle gambe senza riposo (RLS) è un disordine neurologico caratterizzato da un’impellente necessità di muovere gli arti inferiori, accompagnata o spesso causata da una fastidiosa sensazione di bruciore, formicolio o corrente elettrica. Tale sintomatologia compare tipicamente a riposo, alleviandosi con il movimento e si manifesta nelle ore serali/notturne, rappresentando così una delle cause più frequenti di insonnia. In circa il 90% dei casi, infatti, la RLS è accompagnata da movimenti rapidi e stereotipati (a scatto o sussulto) delle gambe che si verificano durante la fase di sonno non REM, causando spesso il risveglio improvviso dei pazienti.
La RLS può essere primaria o secondaria. La forma primaria è caratterizzata da un esordio precoce (<40 anni), un decorso lentamente progressivo e nel 60% dei casi da una storia familiare positiva (RLS familiare).
Per la forma familiare di RLS, sono stati identificati sei loci genetici denominati da RLS1 a RLS6 scoperti in piccoli cluster di famiglie, con modalità di trasmissione prevalentemente autosomico dominante. Inoltre, in un recentissimo studio¹, alcuni autori hanno trovato che la presenza di mutazioni nel gene parkina (gene coinvolto nelle forme giovanili della Malattia di Parkinson (MP)), in pazienti con RLS associata al locus RLS4 anticipava di circa 17 anni la comparsa di RLS rispetto all’età media d’esordio delle forme familiari, suggerendo che queste due malattie potrebbero essere correlate fra loro.
La forma sporadica di RLS, rimane ancora oggi una forma ad eziologia sconosciuta. Tuttavia, in un recente studio autopico², alcuni autori hanno trovato che nella sostanza nigra (SN) e nel putamen dei pazienti affetti da questa forma di RLS, si verifica un’alterazione del profilo dopaminergico (riduzione della densità dei recettori per la dopamina DR2) e una riduzione della concentrazione di ferro, ipotizzando che la carenza di ferro nei gangli della base sia la causa dell’alterazione del sistema nigrostriatale che si riscontra in questi pazienti.
La forma secondaria di RLS, si manifesta dopo i 40 anni e può essere causata da diverse condizioni quali la carenza di ferro, gravidanza, diabete mellito, malattie reumatiche, disfunzioni renali e farmaci (antidepressivi triciclici, antiemetici). Questa forma di RLS, può far parte di quadri clinici di malattie diverse prima fra tutte la MP. Diversi autori hanno studiato la possibile associazione tra RLS e MP, ed hanno trovato che la RLS si risconta in circa il 30% dei pazienti affetti da MP con una frequenza maggiore rispetto ai controlli sani, suggerendo che la RLS e MP potrebbero essere due malattie correlate e non due entità distinte. A tal proposito, in un recentissimo studio³, gli autori suggeriscono che sebbene nella MP, a differenza della RLS, si verifica un danno del sistema presinaptico dopaminergico nigrostriatale ed un accumulo di ferro nei gangli della base, la risposta ottimale al trattamento con levodopa di entrambe le malattie, indica un legame tra questi due disordini che necessita di approfondimenti ulteriori.
In conclusione, cosa c’è di nuovo sulla RLS, una sindrome descritta per la prima volta da Ekbom quasi 70 anni fa?
Tre le novità principali: 1) La carenza di ferro che si riscontra nella substantia nigra e nel putamen di pazienti affetti da questa forma di RLS, provocherebbe alterazioni nello stesso circuito neuronale della MP (dopaminergico nigrostriatale); 2) l’osservazione di mutazioni nel gene parkina in pazienti con una forma familiare di RLS associata al locus RS4 dimostra l’esistenza di un link tra queste due malattie; 3) l’efficacia nella RLS e nella MP della terapia farmacologica con levodopa o dopamino-agonisti conferma il link tra questi due disordini che merita studi ulteriori.
Prof. Aldo Quattrone
Professore ordinario di Neurologia
Università Magna Graecia, Catanzaro
"Il percorso di approfondimento e di confronto sui risvolti fiscali e previdenziali per la formazione degli specialisti ambulatoriali"