Demenza: spesso scambiata per Alzheimer
La demenza, spesso confusa con il Morbo di Alzheimer, è il risultato di una miscela di disturbi cerebrali che moltiplicano fra loro l’effetto. La prova del nove arriva da uno studio pubblicato su Neurology e condotto dall’Università delle Hawaii e il Veterans Affairs-affiliated Pacific Health Research and Education Institute.
Lo studio
Il team ha analizzato i dati di due precedenti ricerche che avevano seguito 334 suore e 774 uomini nell’invecchiamento e fino alla loro morte. Sulla base delle autopsie, sono state trovate tracce di cinque diverse patologie cerebrali, ognuna delle quali può portare a demenza: morbo di Alzheimer, corpi di Lewy, sclerosi ippocampale, microinfarti e basso peso del cervello. Segni del morbo di Alzheimer erano presenti in un caso su due, ma solo nella metà di questi rappresentava la lesione principale. Inoltre la maggior parte dei partecipanti che aveva sofferto di deterioramento cognitivo aveva avuto poche o nessuna anomalia legata all’Alzheimer.
A pesare era stata piuttosto una combinazione di disturbi e l’effetto di comorbidità risultava moltiplicativo: se un tipo di lesione ha un fattore di rischio di deterioramento cognitivo pari a 3, sommandosi a un’altra di pari livello, produce un aumento del rischio pari a 9, non a 6. La buona notizia è che la possibilità di scongiurare la demenza può essere più ampia di quanto pensato. “Siamo in grado di prevenire le malattie attualmente diagnosticate come Alzheimer, impedendo gli altri tipi di lesione”, secondo Lon White, che ha guidato lo studio, “e la prevenzione dell’ipertensione già dalla mezza età sembra un solido approccio”.
Fonte:Neuroscienze & patologie neurodegenerative