Anteprima. Ecco i nuovi Lea.

Più presidi per disabili, nuovi vaccini, eterologa, epidurale e screening neonatale. Ma la parola d'ordine è “appropriatezza”: stop a esami “inutili”. E alla fine Lorenzin “mette sul piatto” 460 mln in più

Prevenzione, specialistica ambulatoriale, integrativa e protesi, ospedali. Questi i principali settori toccati dalla proposta ministeriale. Maggiori oneri per circa 2,080 miliardi, compensati da circa 1,620 miliardi di risparmi. Con un saldo "attivo" di circa 460 milioni di euro in più rispetto ai vecchi Lea. Il prossimo mercoledì è previsto un incontro tra il ministro e gli assessori alla Sanità delle Regioni per un primo confronto.


27 GEN - Il prossimo mercoledì il ministro della Salute dovrebbe incontrare le Regioni per un primo confronto sull’aggiornamento dei Lea previsto dal Patto per la Salute. Un mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia (si doveva chiudere entro il 31 dicembre) ma il piatto è ricco. Almeno da quanto siamo riusciti a capire dalle prime indiscrezioni.
 
Nuovi vaccini. Nei Lea targati Lorenzin dovrebbe entrare gratuitamente varicella, pneumococco, meningococco e vaccino anti HPV, con una spesa quantificata in 138 milioni di euro che gli esperti del ministero sono però convinti di contenere a 68 milioni in quanto molte regioni hanno già avviato per loro conto programmi vaccinali che comprendono i nuovi vaccini.
 
Assistenza specialistica e ambulatoriale. Arrivano nuove prestazioni diagnostiche. Ma anche in questo caso si tratta nella maggioranza dei casi prestazioni già comprese nelle prestazioni erogate attualmente ma che ora entrerebbero a far parte “ufficialmente” dei Lea del Ssn.. In più vengono proposte una serie di misure di appropriatezza intervenendo sulle condizioni di erogabilità che saranno ben definite e limitate come già avviene oggi per le note Aifa sui farmaci.

Saranno poi incrementati i controlli sull’appropriatezza prescrittiva su ben 160 prestazioni già presenti nel “vecchio” nomenclatore. Si prevede anche un nuovo sistema per monitorare l’effettiva necessità di effettuare un secondo esame per la stessa esigenza diagnostica. Il secondo si effettuerà solo nel caso il primo esame non abbia dato risposte certe. A questi risparmi si devono poi aggiungere maggiori entrate per le Asl che verranno dal maggiore gettito del ticket (stimato in 4 milioni di euro) per la diagnostica e specialistica conseguentemente all’aumento del numero di prestazioni comprese nei nuovi Lea che saranno ora erogate in regime ambulatoriale e non più in day hospital.
Alla fine il saldo tra maggiori spese e risparmi si stima attorno ai 258 milioni di maggiori spese.
 
Assistenza integrativa e protesica. Saranno forniti gratuitamente i prodotti “aproteici” per i malati nefropatici cronici e prodotti addensanti per un onere stimato in circa 24 milioni di euro.
E poi nuovi dispositivi e ausili oggi non compresi nei Lea. In particolare gli ausili informatici e per la comunicazione per i disabili con serie limitazioni funzionali, apparecchi acustici digitali. Macchine per i muscoli respiratori, vari presidi per la mobilità in bagno, carrozzine con sistema di verticalizzazione. E ancora, scooter a quattro ruote, kit di motorizzazione universale per carrozzine, sollevatori fissi, fino ai carrelli servoscala per interni.
Anche in questo caso, accanto a maggiori servizi e prestazioni è prevista una serie di misure per contenere la spesa sempre nel segno dell’appropriatezza che consentirà di contenere la maggiore spesa a circa 179 milioni, contro i circa 429 milioni teorici che le maggiori forniture di prodotti, ausili e supporti comporterebbero.
 
E infine l’assistenza ospedaliera. Entrano nei Lea l’epidurale, Pma e lo screening neonatale. A fronte di queste novità la proposta del ministero prevede una serie di misure finalizzate a una complessiva riduzione delle spese ospedaliere. Per farlo si conta su una progressiva riduzione del ricorso al parto cesareo fissando soglie massime il cui superamento darà luogo a misure disincentivanti affidate alle Regioni. Poi più appropriatezza per day hospital (con il trasferimento di molte prestazioni diagnostiche in regime ambulatoriale soggetto a ticket) e day surgery e anche per ricoveri ordinari di lungodegenza e riabilitazione.
Il saldo tra i nuovi inserimenti e le misure di appropriatezza in campo ospedaliero fa stimare al ministero un risparmio annuo di circa 44 milioni di euro.
 
Esenzioni e malattie rare. Nei nuovi Lea dovrebero infine entrare nuove patologie esenti. Tra queste le broncopneumopatie croniche ostruttive moderate, gravi o molto gravi, le osteomieliti croniche, le patologie renali croniche, rene policistico, la sindrome da Talidomide, la endometriosi. Esenti anche i donatori d'organo. Come promesso da tempo entrano anche 110 nuove malattie rare. Mentre sindrome di Down e celiachia passano dalla categoria di malattie rare a quella di croniche.

27 gennaio 2015

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