Non capita spesso che il medico riesca a diventare narratore di successo e a trasferire le proprie conoscenze al pubblico attraverso l'arma del romanzo. Specie quando si parla di una scienza complessa come la neurologia. Oliver Sacks, il neurologo morto a 82 annia New York, è riuscito a raggiungere questo obiettivo grazie ad una competenza unica, quella di far diventare una cartella clinica un vero e proprio romanzo. Malato di tumore epatico, Sacks ha segnato quarant'anni di neurologia attraverso i suoi scritti. Risale infatti al 1970 il suo primo volume, dal titolo "Emicrania", in cui spiegava come questa patologia potesse essere una reazione biologica. Il secondo libro, da cui è stato tratto il film omonimo, si intitola "Risvegli". E' un viaggio nel cervello corroso da patologia degenerative di intensità unica. Grazie alle opere di Sacks, peraltro, sono diventati molto più semplici per le persone anche segni neurologici di estrema complessità, come la prosopagnosia, l'incapacità di riconoscere i volti, e sono stati narrati anche disturbi molto specifici, come ad esempio la sindrome di Tourette e la difficoltà a riconoscere i volti dagli oggetti.
Fonte: edott.it