Roma, 22 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Non e' il primo caso di conciliazione tra medico e paziente per presunto errore, dopo che ieri e' scattata l'obbligatorieta' di mediazione tra le parti, ma e' certamente un episodio significativo. La scorsa settimana, quando ancora il ricorso alla conciliazione era facoltativo, si e' infatti chiuso un tentativo di mediazione tra i familiari di un paziente vittima di un presunto errore medico e un ospedale pubblico del Centro-Sud. Un caso di un certo rilievo, "limite", dal momento che il paziente in questione e' deceduto. L'uomo, di mezz'eta' - racconta all'Adnkronos Salute Antonio Gragnaniello, dirigente medico dell'ospedale San Paolo di Napoli - negli ultimi due anni era stato operato quattro volte per una patologia degli organi addominali. Malgrado i numerosi controlli e i quattro interventi, non gli era pero' mai stato riscontrato un tumore da cui invece era stato colpito e che l'ha poi portato alla morte. Una volta scoperta la causa del decesso i familiari hanno chiesto giustizia, ritenendo i medici dell'ospedale responsabili di quanto accaduto. A 'spingere' per la conciliazione, circa quattro mesi fa, era stata la compagnia assicuratrice della struttura ospedaliera, che pero', una volta controllate bene le carte e tutta la documentazione, ha deciso, la scorsa settimana, di 'sfilarsi' dalla mediazione. Insomma, questo primo tentativo di mettersi d'accordo - su un caso di un certo rilievo in sanita' - e' andato male. Le parti, probabilmente, si rivedranno in Tribunale.
(22 marzo 2011 ore 13.50)